mercoledì 30 ottobre 2013

Utilizzo sicuro della rete


¡Hola! Intentando que mi blog sea útil para mis alumnos de italiano, he buscado dos recursos sobre el uso seguro y provechoso de la Red y las redes ... en italiano! Creo que pueden ser de utilidad para los alumnos y, ya que el italiano es una lengua transparente que se entiende bastante bien, para todos.

En primer lugar os presento un blog en el que se informa sobre libros y publicaciones de interés sobre el tema. Además, en este blog, que está constantemente actualizado, podemos encontrar muchas noticias de todo tipo (legales, periodísticas,...), entrevistas, resultados de investigaciones científicas, etc. No es un blog dirigido a alumnado adolescente, sino a un público, más bien adulto, en general.


Otro recurso que he encontrado interesante ha sido un documento dirigido a los padres de los alumnos de un instituto italiano (Liceo Joyce), firmado por el director del centro, en el que se establecen unos criterios y una normativa para un uso seguro de la Red (Politica d’Uso Accettabile e Sicuro della rete):

Cari genitori, 
la legge prevede che tutte le scuole siano dotate di vari accessi ad internet, anche a disposizione degli studenti. Il nostro istituto fornisce loro accessi controllati e regolamentati. 
L’uso delle TIC (Tecnologie dell'informazione e della comunicazione) fa parte di alcuni dei nostri 
programmi. Anno per anno un numero crescente di attività didattiche delle nostre classi prevedono l’utilizzo di internet. 
L’Istituto, poi, possiede un sito internet che sta un sempre più utile strumento di comunicazione docenti – allievi – famiglie – amministrazione. 
Internet è strumento indispensabile per la scuola ma non tutto ciò che contiene è compatibile con lo stile educativo del nostro Istituto. 
La rete, ospita attività illecite e fornisce occasioni di crimine e le normative sulla privacy e sui diritti d’autore aumentano notevolmente le responsabilità di chi deve gestire servizi di questo tipo. 
Non utilizzare la rete o renderla inaccessibile non è una soluzione (e la legge non lo permette), la nostra scuola ha optato per un uso responsabile e consapevole intervenendo in due direzioni: 
- Adozione, dove possibile di strumenti di controllo automatici e filtri 
- Integrando il DPS (Documento programmatico sulla Sicurezza) con un nuovo documento: le 
regole per un Uso Accettabile e Responsabile di Internet (P.U.A.). 
Leggete attentamente le Regole per un Uso Accettabile e Responsabile di Internet (P.U.A.) disponibili sul sito web dell’Istituto (www.liceojoyce.it), pagina Regolamenti. 


Último recurso: un video publicitario de Youtube, de la Polizia di Stato, que me ha llamado la atención particularmente. En el anuncio, la policía advierte a las familias, en pocos segundos, de los riesgos de la Red.



Dall’identità personale all’identità digitale


Se un cittadino, oggi, e indipendentemente dal suo utilizzo di Internet, volesse rinunciare al suo “essere digitale” gli sarebbe possibile? Quanta effettiva competenza ha un soggetto qualsiasi per decidere fino in fondo quando uscire da una rete digitale nella quale può entrare suo malgrado? La domanda nella sua banalità, apre di fatto scenari diversi e suscita molteplici riflessioni da parte degli addetti ai lavori. Le risposte, a loro volta, sono molte, spesso ancora abbozzate e rivelatrici della poca dimestichezza che si ha nel considerare il problema dell’identità digitale oltre la sua rappresentazione in termini di tecnologie usate per la gestione. È degli ultimi anni la consapevolezza che il tema è dei più delicati e necessita di un’analisi approfondita e multidisciplinare, tale da produrre risultati che possano essere condivisi e conosciuti dai proprietari delle informazioni che partecipano alla costruzione in rete di una loro identità per presentarsi ad altre identità con le quali intendono relazionarsi. Riflettere compiutamente sulle differenti implicazioni sottostanti ai molti punti di vista è una necessità se si vuole rispondere ad un bisogno ormai avvertito di trovare categorie idonee alla interpretazione dei cosiddetti diritti di cittadinanza digitale all’interno dei quali il diritto alla privacy è uno dei più rammentati. 
Fare chiarezza su alcuni concetti che possono fin dall’inizio originare confusione all’interno di uno schema di riferimento in cui si intende muoverci è auspicabile. Asserire che il problema della identificazione in rete non si pone solo per Internet aiuta a decifrare l’ambito di applicazione delle regole tecnico giuridiche che man mano vanno delineandosi, dovendo essere comunque gestite attraverso la rete un numero sempre più elevato di relazioni tra cittadini e cittadini, tra cittadini ed imprese, tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione.
Parlare di identificazione significa, nella prassi giuridica, riferirsi specificamente a persona fisica ed alle caratteristiche indispensabili e immutabili alle quali si riconduce una entità per differenziarla dalle altre che compongono l’insieme; ma significa anche assumere che un soggetto terzo ne effettui l’associazione in un documento che “a vista” dimostri ciò che dagli atti, in archivi appositamente costruiti e predisposti per rispondere a domande specifiche, risulta si debba dimostrare di essere in quel preciso momento. Tale documento indipendentemente dal supporto fisico che lo contiene diventa il pass, la chiave idonea ad aprire le porte fisiche o virtuali attraverso le quali si raggiungono i luoghi che, previa identificazione da parte del tenutario e certificatore dei dati, si è autorizzati a visitare. Il luogo in questo caso è da considerarsi come la metafora di ciò di cui abbiamo bisogno, informazioni, servizi e quant’altro possa rappresentare una risposta. L’identificazione rappresenta quindi la prima tappa di un procedimento che sfocia nell'autorizzare chi ne ha titolo – e solo lui – a fare o non fare ciò per cui lo stesso soggetto è stato prima identificato e successivamente autorizzato.
Come si può ben comprendere, la confusione interpretativa dei due momenti o addirittura la loro assimilazione rende difficile una corretta valutazione delle problematiche connesse alla gestione, in primo luogo, della identità personale, indipendentemente dalle regole di registrazione dei dati che la rappresentano, e secondariamente della identità digitale. Quest'ultima non è, per sua intrinseca natura, la versione digitale di quella fisica, anche se l’algoritmo che può rappresentarla permette l’accesso ai servizi offerti dalla rete, quando richiesto, così come il documento di identità permette, sempre che l’identificazione ne sia condizione indispensabile, l'ammissione alla presentazione della domanda per ricevere un servizio ad un front-office fisico. Un individuo può assumere in rete tutte le identità che la sua fantasia gli permette o può scegliere quella corrispondente alla sua reale posizione anagrafica attribuendosi ogniqualvolta i connotati che più lo soddisfano.

Adatt. da Miranda Brugi
http://www.astrid-online.it/E-governme/Studi-e-ri/Brugi_Articolo-Identit--digitale.pdf
PDF



martedì 29 ottobre 2013

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